Sissano è un antico borgo situato nella zona orientale del polese, e conta 858 abitanti (2011); situato in mezzo a una fertile zona agricola circondato da boschi (Magran-Cuf).

Gli abitanti si occupano perlopiù di allevamento tradizionale della vite, degli ulivi, di produzione del grano e allevamento del bestiame. All’epoca dell’industrializzazione, nella seconda metà del XX secolo, gran parte della popolazione lavorava nel cantiere navale di Pola e in altri settori produttivi. Anche se carente di un’infrastruttura soddisfacente, oggi molte famiglie si occupano di turismo. I resti dei siti archeologici preistorici, le gradine ovvero i castellieri (Monticchio) nonché molta architettura antica (Santo Stefano), testimoniano che le zone furono abitate nella preistoria e nell’antichità. Sissano nel Medioevo fu uni dei borghi più prosperosi dell’agro polese. La prima traccia scritta è datata 990, mentre il nome del borgo risale al toponimo prediale latino (Sisianum<Sisius).

Qui si alternarono diversi padroni: i vescovi polesi, le famiglie nobili Morosini e Sergi, nonché i Castropola. La zona fu nel XV e XVI secolo devastata dalla peste, e il governo veneziano assegnò alcuni possedimenti ai profughi dalmati e grechi. La chiesa parrocchiale dei Santi Felice e Fortunato fu costruita 1528 sui resti di un minore edificio religioso e custodisce un inventario prezioso: la Madonna gotica col bambino (XV secolo), l’altare maggiore in marmo in stile barocco, il tabernacolo in legno dorato, la Madonna col bambino (1480) che originariamente veniva custodita nella chiesetta della Beata vergine Maria sul Monte Madonna, il Crocefisso tardo gotico in legno (XVI secolo) e le reliquie di San Lorenzo. Vicino si trova la chiesa a navata unica della Santa Trinità (1450) con abside iscritta dov’è conservata la croce con grafite glagolitica. Il centro storico di Sissano è ornato da elementi architettonici del XIV-XVI secolo mentre vicino alla punta di Santo Stefano si trovano le rovine di un’importante villa rustica, di un inesplorato insediamento antico e medievale, nonché tracce di antiche infrastrutture portuali.

La popolazione di Sissano, come anche di alcuni borghi dell’Istria meridionale e di Rovigno, parla l’idioma istrioto. L’ente importante per la promozione dell’identità, lingua e cultura sissanese (italiana) è la Comunità degli italiani. All’inizio del XX secolo il  mons. Valeriano Monti pubblicò il libro Cenni storici di Sissano dove descrive alcune sue impressioni e la storia di queste parti.

(fonte: http://liznjan.hr, testo scritto da Antonio Giudici)

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