Le mantignade Sissanesi sono canti che venivano abitualmente eseguiti durante il periodo di carnevale, composti effettivamente da una serie di versi che intrecciano l’idioma italiano, istroveneto e istriota, mentre la melodia si basa sulla scala istriana.
Alcuni anziani sissanesi li cantavano un po’ diversamente, guidati da melodie e pause che rimandano al canto a due voci che accenna a un’origine slava delle mantignade, introdotte a Sissano probabilmente dai nuovi abitanti che secoli orsono popolarono la zona abbandonando l’entroterra istriano. I nuovi abitanti portarono con se una ricca tradizione folcloristica di cui andavano fieri e che il nuovo ambiente ha presto assimilato. Queste persone si immedesimarono con la tradizione locale, accettarono la parlata istriota lasciando per sempre un segno ai canti che col tempo diventarono autoctoni e che ancora non hanno smesso di cambiare.
Comunque, non si sa esattamente quale sia la loro origine, avvolta dal mistero. Le mantignade Sissanesi sono diverse dai canti folcloristici degli altri insediamenti di popolazioni romanze in Istria, con che evocano immancabilmente la multiculturalità, il bilinguismo e la coabitazione.
Nel 2009 le mantignade, assieme ai canti a due voci a intervalli stretti dell’Istria e del litorale croato, nonché a tutti gli altri canti degli italiani istriani e istrorumeni, sono state inserite nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’UNESCO, mentre nel 2015, a cura della professoressa Ana Debeljuh, la Comunità degli italiani di Sissano ha pubblicato un CD con le mantignade incise quell’anno, ma anche con registrazioni risalenti al 1983.


