Monticchio, paese tra Altura e Loborika, situato su un’altura che domina il polese meridionale, conta 406 abitanti (2011); la popolazione lavora perlopiù nella vicina Pola.
I castellieri nei dintorni (Glavica – Buoncastel) testimoniano che la zona fu insediata dalla preistoria, mentre le ville rustiche romane a Radeki e alla Stanzia Wassermann confermano che fu popolata anche nell’antichità. Le fonti storiche rivelano che l’abitato nel Medioevo veniva chiamato Rumianum, mentre nel X secolo diventò possesso feudale del vescovo polese, e in seguito anche del patriarca d’Aquileia. Nel XVI secolo questa zona subì lo stesso destino della maggior parte dei paesi del polese meridionale e di conseguenza anche Rumian, decimato dalla peste e dalle guerre, fu spopolato. La località fu nel XVI secolo in possesso di Girolamo Barbariga, ma il governo veneziano in più occasioni (1530, 1579, 1583, 1588) la popolò con profughi dalmati. Il nuovo insediamento ebbe il nome di Monticchio, ma nelle fonti storiche, fino al 1702, viene documentato come villa Rumiani sive Montecchi. La chiesa parrocchiale a navata unica di Santo Geronimo è ornata da un elegante campanile a vela in cima alla facciata, e l’edificio religioso viene menzionato alla fine del XVI secolo, anche se è probabilmente più antico. La campana è datata 1396. Gli interni sono decorati da volte gotiche a crociera; sono preziosi la statua della Madonna e il quadro di A. Samassa, Madonna con i santi (1827).
(fonte: http://liznjan.hr, testo scritto da Antonio Giudici)
